[Fred Update] – Google continua a non ufficializzare la penalizzazione. Ma ormai sappiamo cosa l’ha provocata
Parliamo di Fred Update – Finalmente è stato pubblicato un primo studio di Sistrix sulle conseguenze dell’update di Google che ha colpito duramente il posizionamento organico di tantissimi domini.
E’ stato preso in analisi un campione di 300 siti penalizzati in USA, UK, Germania e Spagna per cercare di scoprire quali pratiche “scorrette” possono aver provocato un giudizio negativo agli occhi del motore di ricerca e risalire all’origine del problema.
Ecco un estratto dell’interessante articolo che spiega cosa i siti incriminati hanno in comune:
Nearly all losers were very advertisement heavy, especially banner ads, many of which were AdSense campaigns. Another thing that we often noticed was that those sites offered little or poor quality content, which had no value for the reader.
Ed ecco un esempio di advertising aggressivo che potrebbe aver scatenato le ire di Fred:
Banner, Contenuti risicati, o qualitativamente discutibili (e poi banner, banner e banner)
A quanto pare, quello che era stato definito come un Quality Update non si è smentito anche in questa analisi.
Quasi tutti i siti che hanno subito il crollo fanno un uso eccessivo di ADV all’interno delle pagine o offrono un contenuto davvero povero all’utente che arriva dal motore di ricerca.
Ecco un esempio di distribuzione del ranking prima dell’update per il sito freewarefiles.com
Ed ecco l’effetto di Fred Update a partire da Marzo:
Lo spostamento dei posizionamenti è evidente e sicuramente più di qualche sito potrebbe chiudere i battenti se Google non dovesse riconsiderare o aggiustare l’aggiornamento in un periodo medio breve. La penalizzazione ha prodotto una perdita di traffico che va dal 50% al 95%.
Uscire da Fred Update costerà ancora di più che esserci
La cosa più (amaramente) divertente è che l’unico modo per uscire da Fred Update sarà rinunciare alle principali fonti di guadagno (pubblicità e banner) invasive. Come dire: Oltre il danno la beffa.
Non solo perderete la metà del vostro traffico organico (e la conseguente quantità di impression pubblicitaria) ma per sperare di recuperare (e non si ha idea del “se” e del “quando”) dovrete eliminare i banner più redditizi.
Insomma se scrivete per arrivare alle 300 parole (grazie Yoast) e raggiungere la keyword density richiesta (arigrazie Yoast) senza pensare alla ciccia (contenuto utile ed interessante) è molto probabile che un giorno Google vi getti un occhiata truce e decida di darvi una spintarella. Sito avvisato mezzo salvato 🙂
Nel caso in cui (dopo tutta questa negatività) aveste voglia di rivedere il nostro caro Matt Cutts darvi il colpo finale ecco il video in cui parla delle penalizzazioni algoritmiche e di come uscirne. Buona visione e non dimenticate di condividere, commentare e volervi bene 🙂