Omnicanale – I vostri clienti sono già pronti, e voi?
Parlare di commercio omnicanale e multicanale è stato uno dei maggiori trend del 2014. I marketers di tutto il mondo vedono in questo nuovo sistema organizzativo il segreto per la creazione nuovo valore negli investimenti di marketing e pubblicità online e offline, e promettono una generale ottimizzazione delle risorse nell’analisi dei dati e nella gestione delle vendite.
Quello che invece raramente viene raccontato è il perché tale tendenza sia, molto spesso, ostacolata e boicottata all’interno delle aziende che producono o vendono su diverse piattaforme e con diversi canali.
Andiamo per gradi e spieghiamo innanzitutto cos’è il marketing multicanale e omnicanale:
Per marketing multicanale intendiamo una precisa strategia aziendale che prevede l’utilizzo di diversi canali ed opzioni per la vendita, la pubblicità ed il customer care.
Il marketing omnicanale è un sistema che offre un’omogeneità nell’esperienza del consumatore attraverso una collaborazione di tutti i canali interessati nel processo d’acquisto. una strategia integrata che offre lo stesso tipo di comunicazione in tempo reale e in modo trasversale.
Nel marketing omnicanale l’azienda fa in modo che tutti questi canali parlino la stessa lingua, interagiscano con il cliente allo stesso modo e lo accompagnino all’acquisto in qualsiasi momento e modo
Perché per i consumatori l’esperienza di shopping è già omnicanale?
Acquistiamo un prodotto perché lo vogliamo! Non ci interessa avere informazioni sulla percentuale di provvigione che spetta al negoziante, all’agente di zona, all’operatore telefonico o alla piattaforma ecommerce che gestisce la transazione. Le persone cercano di soddisfare i propri bisogni nel modo migliore e al miglior prezzo. Sarà il servizio che offrite e il prezzo che proponete a fare la differenza non la capacità di isolare la vostra comunicazione!
Tutti i canali sono vetrine, che lo vogliate o no, l’importante è usarle!
Cari negozianti, sappiamo che i vostri scaffali vengono usati come vetrine per chi poi decide di acquistare online i prodotti che vendete (fenomeno chiamato showrooming) ma sappiate che, anche se il traffico è molto più silenzioso e privato, i siti di ecommerce lo sono allo stesso modo per l’acquisto in negozio (webrooming).
Nei primi anni di boom dell’ecommerce la maggior parte delle aziende erano convinte che lo showrooming avrebbe presto eroso completamente i profitti dei negozi fisici in modo progressivo ed inesorabile. Eppure così non è andata, la capacità di sfruttare gli strumenti digitali ha dato la possibilità ai negozianti lungimiranti di invertire il trend portando come risultato ad un notevole aumento del fenomeno opposto il webrooming. Nel 2014, secondo un sondaggio svolto negli USA, ben il 69% delle persone sono più propense al webrooming mentre solo il 46% allo showrooming.
La soluzione? Smettetela di pensare alla conversione e godetevi il viaggio
Le persone si muovono tra online e offline senza soluzione di continuità. Il percorso d’acquisto può iniziare on-line per scoprire le marche i modelli e le possibilità, passare offline per eliminare le opzioni che non si adattano alle necessità e tornare online per trovare ulteriori informazioni utili a prendere una decisione e, infine, acquistare online o offline. Questo è il cuore del mercato omnicanale, i negozi fisici possono essere in ogni tappa ed essere determinanti in ogni momento.
Secondo una indagine Statunitense il 40% dei consumatori americani è definibile come omnicanale, il percorso di acquisto di questi utenti comprende interazioni sia online che offline, il 26% termina il percorso d’acquisto in negozio, il 21% online.
E’ meraviglioso che una strategia concentrata nell’informatizzazione del processo d’acquisto premi maggiormente la vendita tradizionale
E tutti gli altri consumatori monocanale?
Il restante 60% della torta rappresenta quei clienti che i negozianti e le aziende credono di poter preservare.
I clienti monocanale preferiscono un percorso unico e (almeno in america) hanno già deciso di abbandonare la nave del negozio fisico preferendo l’acquisto online.
Il 39% di questi clienti cercano e acquistano i prodotti solo online, il 21% preferisce il negozio come unico canale.
E se Maometto non va alla montagna…
Cari negozianti, se ancora non sono riuscito a convincervi a deporre le armi e ad abbracciare le politiche omnicanale offerte dai brand e se neanche gli amici di JoinTag in questo ottimo articolo non sono riusciti a persuadervi, allora non mi resta che raccontarvi la storia al contrario!
I più grandi colossi digital e ecommerce mondiali stanno abbracciando con grande successo la politica della vendita offline.
Mercoledì 11 marzo Google ha aperto il suo primo negozio fisico inserito all’interno del Currys PC World – un grande magazzino di elettronica – di Tottenham Court Road a Londra per “esporre” i suoi prodotti e il suo mondo.
Amazon ha aperto un negozio a New York e intanto lancia i Locker, corner dedicati per il ritiro della merce nelle principali catene americane e londinesi.
eBay fa qualcosa di simile e immagina altre forme di “materializzazione”, entri in negozio inquadri l’oggetto con la fotocamera dello smartphone e lo acquisti online.
Conclusione
Se ancora avete bisogno di qualche dato vi consiglio vivamente di dare un’occhiata a www.data-charts.com (sito da cui ho preso le immagini e le statistiche) e di dare un’occhiata all’infografica sul webrooming e lo showrooming qui sotto!