Bewizard 2015 – Quest’anno la missione è rendere umana l’esperienza digitale
La nuova tendenza del web marketing presentato al BeWizard di quest’anno si concentra sull’uomo, e su un rapporto “maturo” tra gli utenti e la tecnologia.
L’umanesimo della tecnologia rimette le persone al centro dell’ambiente digitale e cerca di portare avanti questa battaglia per spronare chiunque si occupi di digitale ad abbandonare il freddo vocabolario del B2B o del B2C cercando di dirigere la comunicazione su qualcosa di più profondo del semplice “target” o “audience”.
Le aziende devono costruire le proprie emozioni se vogliono comunicarle e coinvolgere
Le aziende che non hanno emozioni e rischiano di trasmettere questa freddezza anche al proprio pubblico continuando a chiedersi inutilmente perché sia sempre più difficile far leva sui sentimenti dei propri clienti
Ecco che, nell’era del Human 2 Human, il marketing dovrà fare uno sforzo “molto umano”. Dovrà conquistare la persona che si cela dietro il cliente, qualunque cosa rappresenti.
Ancora di più nella sfera social questo significherà capire dove il pubblico usufruirà dei nostri contenuti, in quale modo e con quale dispositivo, trasformando il messaggio in emozione.
Bryan Kramer e le 6 necessità dell’essere umano digitale
Oggi ho scoperto un mito! durante la sessione plenaria del BeWizard, Bryan Kramer con energia ed una grande capacità di intrattenimento ha davvero eclissato l’eclissi e mi ha fatto riflettere sull’importanza della semplicità e della genuinità nella comunicazione digitale.
Partendo proprio da lui riassumo i miei appunti e faccio una piccola riflessione sulle 6 necessità fondamentali dell’essere umano digitale. Secondo Bryan in ogni comunicazione ne bastano 3 per spaccare, tanto vale provarci!
RAPPORTO – CONNESSIONE – AMORE. Questo è il primo punto, l’essere umano ha bisogno di sentirsi parte di una relazione, di una connessione, di un gruppo o di una comunità. In questo senso le aziende dovranno capire che è sempre più importante ascoltare ed entrare in relazione con le persone, con i gruppi, le nicchie o le relazioni. Tutte le attività devono essere in collegamento con le persone, nella produzione, nel customer care o nella scoperta di quelle nicchie che si sentono parte di una comunità.
- COINVOLGIMENTO – RICONOSCIMENTO – PREMIO.
Le persone amano sentirsi premiate, sentire che siamo li ad accoglierle e che sono importanti per noi. Offrire un premio, un regalo o una informazione utile sono modi per dimostrare questa riconoscenza - IMPREVEDIBILITA’ – IMPERFEZIONE – IMPROVVISAZIONE. Questo è forse il più grande passo che le aziende possono fare per diventare umane, diventare sorprendenti, ammettere le proprie imperfezioni e saperle gestire in modo onesto. Crea empatia e avvicina le persone ai brand.
- SICUREZZA – CERTEZZA – COERENZA. La paura è il sentimento più radicato nella coscienza umana, le persone hanno bisogno di sentirsi protette e le aziende devono dimostrare coerenza nel modo in cui gestiscono i rapporti con le persone in modo da garantirle stabilità e sicurezza.
- CRESCITA – ESPERIENZA – APPRENDIMENTO. Quando si parla di contenuto come RE della rete forse possiamo cadere nell’errore che questo sia solo una costruzione di inutili parole scelte al fine di portare traffico su un sito internet.
Quello che le persone vogliono oggi online è conoscere, crescere ed imparare.
Questo è il vero contenuto che le persone amano e questo è quello che le aziende devono offrire se vogliono essere amate - ONESTA’ – VIRTU’ – RISPETTO. La gente rispetta chi fa del bene, chi contribuisce a migliorare questo mondo e a renderlo migliore.
[tweetthis]I Brand devono dimostrare di guadagnarsi il rispetto per quello che fanno non solo per quello che vendono[/tweetthis] E’ parte integrante della credibilità sia tra esseri umani che tra aziende ed esseri umani
A ben pensarci non si tratta di complicare ulteriormente il lavoro del marketing nella strategia di un brand… pensiamo per un attimo a quanto sforzo viene riversato nel vano tentativo di offrire comunicazioni perfette, distaccate e “professionali”, profilate e precompilate.
Pensiamo adesso di dirottare questo sforzo nel tentativo di creare delle linee guida semplici ed efficaci per promuovere una comunicazione semplice ma coerente, in grado di relazionarsi con il cliente in modo “umano”.
pensiamo di abbandonare il Lei, le lettere commerciali, le comunicazioni in terza persona e i linguaggi tecnici conosciuti solo nel proprio settore.
Abbracciamo la semplicità, mostriamo alle persone che si relazionano che siamo esseri umani.
Forse non è difficile come può sembrare, forse è anche semplice, forse…